AMPELIO
Ampelio
tornava a casa
in quella notte senza luna.
Il suo passo era agile
e i suoi pensieri
si perdevano alti
oltre la volta celeste.
Più tardi,
camminando sulla moquette di casa,
notò che aveva pestato
perlomeno tre o quattro
merde.
ANNIVERSARIO
“Sai che giorno è oggi, caro ?”
gli disse lei con fare malizioso.
“Certo, è il 26 Marzo, giovedì”
rispose lui.
Adesso lui vive in Uruguay
sotto falso nome
DIANZI
Dianzi danzavi
sul davanzale
del mio terrazzo
al settimo piano.
Ora sei
mera poltiglia
sul marciapiede
del pianoterra.
IL BACIO
Coprii il suo corpo
di lunghe e dolci carezze.
La sentivo fremere
al contatto con la mia pelle.
Poi mi offrì la sua
bocca socchiusa:
le asportai le tonsille
con un succhione.
LAPSUS
Il signor Rossi rientrò
molto tardi quella sera.
Sua moglie lo stava aspettando
con in mano un enorme
corpo contundente.
“Dove sei stato?” gli urlò
a bruciapelo in un timpano.
“Sono stato trattenuto in
ufficio, cara!” rispose lui
con voce suadente.
Più tardi, in terapia intensiva,
il signor Rossi si ricordò
che faceva il muratore.
INVERNO
Il frate di Camaldoli
camminava scalzo
per l’erta nevosa.
Bestemmiava
come pochi.
ALLA FIERA DELL’ EST
Alla fiera dell’Est
per due soldi
un topolino mio padre comprò.
E venne il gatto
che si mangiò il topo
e allora mio padre
si incazzò come un cane
e morse il gatto
che si mangiò il topo.
E venne il bastone
che picchiò mio padre
che morse il gatto
che si mangiò il topo.
E allora mio padre
prese il bastone e lo
ficcò in culo a
Branduardi.
IL TIZZONE MALEFICO
Facemmo l’amore
davanti al gran fuoco
del camino
in quella notte magica.
Poi, un tizzone
v o l ò
tra le mie chiappe.
Adesso mi chiamano
Wanda.
UNCAZZO
La giornata del signor Gino Uncazzo
non iniziava mai positivamente.
Infatti gli accadeva sempre, uscendo
di casa, di incontrare sulle scale
qualche vicino il quale in risposta al
suo “Buongiorno” rispondeva
immancabilmente “Buongiorno, Uncazzo”.
BUCOLICA
Quando lei entrò nel fienile
un alone di soave profumo
impregnò le mie nari.
Volevo possederla, e lei lo sapeva.
Vogliosamente si diresse
verso di me. Io le accarezzai
delicatamente la testa sussurrandole
calde parole all’orecchio.
Facemmo l’amore per l’intera notte.
Al mattino
la ricondussi nell’ovile.
CREDIMI
Credimi, ti amerò di un amore mai sentito,
né mai narrato.
Credimi, sarò la spalla sulla quale tu potrai piangere.
Credimi, sarò la luce dei tuoi occhi,
così come tu lo sei dei miei.
Sarò una mano sicura nella notte, una voce amica
nel sentiero perduto, una musica sinfonica
nel frastuono della vita.
Credimi, sarò la goccia sul fiore arido del tuo amore,
sarò il soffio di vento nel deserto della disillusione.
Credimi, sarò il maelstrôm di tutti i tuoi pensieri,
sarò la fiamma divorante di tutti i tuoi sensi,
sarò l’alba fiammeggiante di Malindi,
il quieto tramonto di Acapulco,
l’aria tersa di Thule,
la verde riga sull’orizzonte di Tahiti.
Credimi.
Sennò col cazzo che ti slego!
BERTA
Berta.
Due occhi di cerbiatto
color del mare.
Pelle bianchissima e vellutata
che amavo sfiorare
nelle notti di luna.
Una voce dolcissima capace di
sciogliere la roccia più dura.
Peccato fosse un po’ maiala.
CHE NE E’
Che ne è del sogno che ci univa,
e della spada incorruttibile che lo difendeva.
Che ne è delle parole che hanno sfiorato il tuo volto
e che il vento ha disperso.
Che ne è di quella luce e di quell'onda possente
che cavalcammo, sicuri come dèi immortali.
Che ne è dell’attimo eterno vissuto
nel gioco di sguardi, infinito come specchi riflessi
e della pinolata che era in frigo?
Come…?
Tustiantàssi!
E’ FORSE
E’ forse l’amore
che spiega le sue ali al vento
E’ forse l’amore che vola nell’azzurro del cielo
e sul velluto dei prati
E’ forse l’amore
che scavalca mura ciclopiche
con balzo agile di gazzella
E’ forse l’amore
che fugge e
che non riesco a raggiungere
E’ forse l’amore?
O è un Rotolone Regina?
ESTATE
In quell’assolato
meriggio d’Agosto
lei
puzzava come una capra.
PIOVE
Piove
Sui nostri cuori riarsi, insensibili,
piove
sulle nostre anime perdute,
piove
insistentemente sulle inutili parole,
piove
sui nostri sguardi vuoti,
piove
su questi volti ormai spenti.
Piove… porca puttana,
te l’avevo detto
di portà l’ombrello e te no! Dura!
C’E’ UNA STRANA ESPRESSIONE NEI TUOI OCCHI
C’è una strana espressione nei tuoi occhi…
E io di algebra non ci ho mai capito un cazzo!.
OMBROSO
I bambini giocavano a far
rimbalzare i sassi sul mare.
Ciò non mi piaceva
ma non sapevo come dirglielo
dato che erano stranieri.
Ne affogai uno.
Gli altri parvero capire.
I KNOW MY CHICKENS
Sei tornata.
Lo sapevo che sarebbe
andata così.
Dentro di me
lo sapevo.
I know my chichens.
Non potevi dimenticare
i nostri giorni insieme,
io e te contro il mondo,
i sogni, le certezze,
i nostri castelli di carta,
le nostre fortezze inespugnabili,
le nott…
Come dici…?
Hai dimenticato la borsa…?
DFTT
“Sn nt cn n pccl dftt!
Nn rsc prnncr l vcl, d
pr qst ch h pnst d spsr
n rgzz nch’ ss cn n pccl
dftt. Vr tsr?”
“ ì.”
QUERCIA
Devo ritrovare la Quercia
sulla quale incisi il mio amore.
Amore eterno, inflitto con tagli
profondi
su quella scorza liscia,
con furia,
furia cieca di far sapere al mondo
che lei per me era il mondo,
di far sapere a tutti
che lei per me era tutto.
Devo ritrovare la Quercia
sulla quale incisi il mio amore.
Andrò al pronto soccorso:
forse è lì che hanno portato
la mia amata
Paola Quercia
AUTUNNO
Adoro le brume mattutine
specie
se mi alzo più tardi.
Verso il tocco.
ZAPPING
Ho visto le mura di Babilonia
cadere, vinte dal tempo e dalla
follia dell’uomo.
Ho visto torme di cavalieri senza volto
scontrarsi in terre lontane,
e gli acciai stridere, e i fiumi
ribollire di sangue.
Ho visto teste di imperatori invincibili
rotolare nel fango della strada,
spazzate dal vento come
foglie dal ramo.
Ho visto lampi solcare il cielo
nelle notti di tempesta,
e montagne sventrate nelle sue
stesse viscere da un fuoco
possente e impetuoso.
Ho visto il mare ingoiare vascelli,
e urla, e grida di disperazione,
e uomini pregare un dio mai conosciuto.
Ho visto orribili funghi di luce
attanagliare il cielo, e acciaio
fuso, e città dissolversi come
castelli di sabbia al maestrale.
E ho visto, infine, il silenzio solenne della morte
regnare sul nulla, sul vuoto,
e un vento come un
crescendo d’organo da cattedrale
che suoni la sinfonia abissale
di tutte le cose.
Poi ho spento la TV e mi sono
toccato le palle.
VENTO
Meriggiare pallido e assorto
e mite un sentimento
al cor m’infonde
in sul calar del sole
come d’autunno
sugli alberi le foglie
odo augelli far festa
i gatti lo sapranno
viso di primavera
mio amore
mia beltà…
…ma come diavolo
si fa a leggere le
poesie in terrazza
quando c’è vento?
PARGOLI
C’è un posto lontano
dove tutti i bambini
corrono sui prati
da mattina a sera baciati
da un pallido sole.
Sovente
a qualcuno gli stianta il
cuoricino.
ANNUNCIO 1
Anonimo, insignificante, insicuro,
inibito, complessato, privo di stimoli,
acuti sensi di colpa, deliri di persecuzione,
profondi dubbi amletici, evidenti tare mentali,
lacune affettive marcate contatterebbe
ragazza pari requisiti per incontri
all’insegna dell’ottimismo.
CANDIDO
O amore mio grande,
mia candida creatura
dagli occhi impauriti di cerbiatta.
Tu. brezza leggera
che si posa sui declivi
donando ai fiori l’essenza.
Tu, incorrotta luce del mattino
Tu, stella sfavillante del divino firmamento
Tu, così pudica, innocente, incontaminata
come un volo di colombe
Amore mio tutto,
permettimi di poter baciare
la tua pelle fatata, e scendere poi
l e n t i s s i m a m e n t e
verso il tuo pudore che mai nessuno vide,
laddove ha origine la vita
…ita…ita…ita…
BECCO
I nostri corpi nudi
si contorcevano in
spasmi voluttuosi.
Lei pareva un demonio tanto era
posseduta dalla passione.
Pareva un demonio
pure suo marito
quando
entrò in camera.
DIECI AGOSTO
Poche stelle cadenti
solcavano il cielo.
Ad ognuna chiesi un desiderio.
Poi ti guardai negli occhi:
mezzochilo di cispe ciascheduno.
FRATELLO NERO
Fratello nero,
tu che conosci l’odio,
il disprezzo e il dominio
del bianco pagato sulla tua
stessa pelle,
fratello nero, puoi chiedermi tutto,
io ci sarò, io capirò!
Fratello nero, dimmi,
è troppo stretto il morso
che ti ho messo?
ANNUNCIO 2
Cerco compagna con la quale
contemplare la volta celeste,
in silenzio, e speculare insieme
sul significato della vita.
Astenersi perditempo.
HAI
Hai mille scheletri nell’armadio
Hai mille rimpianti nel cassetto
Hai mille spine nel tuo letto
Hai mille porte sbarrate
Hai mille crepe nelle tue fondamenta…
Scusa, no per farmi i tuoi interessi,
ma in che cazzo di casa abiti...?
Il PE’ORO ALLA PE’ORA
“Metteti a ‘cristiana’!”
ALZHEIMER
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi…?
NOOOO…?
MA ALLORA NON TI
RICORDI UN CAAAZZO!
OMBRELLONE
ALL’OMBRA
AMBRA
RIMEMBRA
IL MEMBRO
DI UN HOMBRE
OMBROSO
SEMBRAVA
UMBRACCIO
MATERIALE
La donzelletta faceva
il bagno nuda nella fonte.
I miei sensi erano turbati
da quella idilliaca visione.
Avrei voluto coprire le
sue spalle di petali di rosa,
intrecciare fiori di mimose
per farle una collana.
Invece
mi limitai a trombarla.
PER TU
Ti cercherò
fino alla fine del mondo.
Solcherò
i sette mari
dai sette colori
Affronterò
i quattro venti
ruggenti
Scalerò
il Cerro Torre
tagliente come un urlo di dolore.
Attraverserò
la Death Valley
ostile come il peggior nemico.
Ma sei poi scopro che ‘un
ti sei mai mossa di casa
mi fai incazzà
ANNUNCIO 3
Cerco ragazza con marcato
difetto fisico e/o psichico
per incontri nei quali poter
ostentare tutta la mia superiorità.
PER QUANTO ANCORA
Per quanto ancora
soffocheranno con le armi
i diritti dell’uomo?
Per quanto ancora
le strade saranno
lastricate di sangue?
Per quanto ancora
vedremo immagini di morte
scorrere davanti ad un
video muto?
Per quanto ancora?
Vorrei saperlo perché ho
un sacco di azioni della
Oto Melara.
LEI
Lei, bellissima,
se ne stava
muta
in quel pinzo.
Io le parlai,
lei non rispose.
Era muta,
proprio.
BAGNINO
Il vecchio bagnino scruta
il mare calmo come una tavola.
Tutto intorno è tranquillo.
Il vento è una leggera brezza
che dona sollievo ai corpi
mollemente adagiati sotto il
sole.
il bagnino è agitato. “Questa
calma non mi piace!” pensa
tra sé e sé. La sua decennale
esperienza non può tradirlo.
Sente che qualcosa nell’aria
non va, che c’è un pericolo
in vista.
Improvvisamente un grido
sovrasta la quiete di quell’
assolato meriggio d’agosto:
un uomo sta affogando, laggiù,
in direzione delle boe!
“Lo sapevo!” Pensa il bagnino
compiaciuto del suo sesto
senso.
E, finalmente tranquillo,
si accende una sigaretta.
L’EBREO ERRANTE
Sbagliava
sempre
posto
TE TI CREDERESTI
Macchevvòi…
ti crederesti di pigliammi pel culo,
eh?
Vallo a dì alla maiala della tu mamma
“duiuspichinglisce”!
SENSI (senti)
Odi? E’il mio cuore
che batte per te!
Vedi? Sono i miei occhi
che si perdono nei tuoi!
Senti? Duretto, eh?
ROSE
Le cercavamo insieme.
Abbiamo trovato
delle rose.
Erano le sue rose.
Erano le mie rose.
Le sue rose.
Le mie rose.
Oh, allora, m’è toccato leticacci!
ANNUNCIO 4
Repellente 55enne in miseria,
infimo livello culturale, aerofagico,
grande bestemmiatore in
pubblico, ombroso in privato,
lento nell’erezione ma precocissimo
nell’eiaculazione, perennemente
sudato, nemico giurato dell’igiene intima
e dell’acqua in genere, gran picchiatore
in ambito familiare, remissivo in altri
contesti, meschino, bugiardo e viscido
C E R C A
zona Gallarate bellissima principessa
24enne, dolce e sensibile, simpatica e
ricca, santa e puttana che mi sappia
soddisfare, servire e riverire.
Rispondo a tutte.
WHERE HAVE ALL THE FLOWERS GONE ?
Dove sono i fiori
che hanno reso omaggio ai morti in battaglia?
Dove sono i fiori
che hanno abbellito chiese e balconi?
Dove sono i fiori
che hanno adornato volti
e sfiorato labbra di ragazze?
Dove sono i fiori
donati a milioni per milioni di amori?
Dove sono i fiori
dei campi seminati a cemento?
Dove sono i fiori
gettati dalle finestre nei giorni di festa?
Dove sono i fiori
uniche macchie di colore
nei centrotavola di vecchie case mute?
Dove sono i fiori
sbocciati sotto un cielo più azzurro?
Dove sono i fiori
pensati e mai colti?
Dove sono i fiori
posati su freddi marmi in novembre?
Dove sono i fiori?
Non lo chiedete a me perchè
io sò arrivato ora!
IL VECCHIO E IL BAMBINO
Il vecchio prese per mano il bambino
che beveva la gazzosa;
il vecchio iniziò a camminare verso
il tramonto col bimbo
che beveva la gazzosa;
il vecchio parlava di quando lui
era giovane e di come il paesaggio
di una volta fosse così diverso
da quello di adesso. Il bambino
ascoltava, mentre beveva la gazzosa;
il vecchio diceva che un tempo
al posto di quelle fabbriche c’erano
immensi campi di grano. Il bambino
beveva, beveva…
Il vecchio aveva gli occhi lucidi.
Il bambino aveva anch’esso lo sguardo
triste. Poi disse al vecchio:
BRRAAAAAHHHH!
LA COPPIA
Ovunque tu andrai,
io verrò.
Ovunque io andrò,
tu ci sarai.
Perché noi
siamo fatti
l’uno per l’altro.
Divideremo assieme
gioie, emozioni, dolori.
So che sarai sempre
al mio fianco
e non mi sentirò
mai solo
con te vicino.
Caro il mio
fratello siamese.
LEVITAZIONE
Cenammo al lume di candela
io e lei, soli.
In sottofondo una musica soft
accompagnava discreta la
nostra conversazione
fatta di calde parole
e sguardi intensi.
Poi lei cambiò posizione
e la sua gonna si alzò
lasciando intravedere
le mutandine.
Ricordo il tavolo librarsi
a mezz’aria per un’oretta
bona.
ONIRICO
C’ erano
verdi vallate
e ruscelli d’acqua limpida
si rincorrevano
tra gli oleandri in fiore.
Poi, Santippe,
mi sgomitò sulla carotide:
russavo come
una bestia.
ANNUNCIO 5
Cerco ragazza che, come me, abbia
la gamba destra più corta per poter
fare la posizione da dietro pensando
di essere Max Biaggi in curva.
Indispensabile casco integrale.
Massima serietà.
SISTER MOON
Sorella luna, mi guiderai
in questa notte tranquilla.
Vorrei nascondermi nella tua ombra
più blu del blu
in questa notte in cui non tutti
dormono.
E il tuo fascino mi ammalia:
impazzirei se non ci fossi tu!
E tu mi guardi, non ti importa
cosa faccio; discretamente ti
nascondi dietro a una nuvola.
Impazzirei se non ci fossi tu!
Quanto è vero che mi chiamo
Pacciani!
UN ALITO DI VENTO
Un alito di vento
mi ha parlato di te
che sei nei miei pensieri
e mi ha indicato la strada da percorrere
per giungere al tuo nido
un alito di vento
mi ha portato a te come il polline al fiore
un alito di vento
cullava le tue membra
nel candido talamo.
un alito di vento.
...prendere qualcosa per l'aerofagia, no, eh?"
ANNUNCIO 6
Boscaiolo 35enne, amante pratiche masochiste
CERCA
ragazza che mi accetti per come sono
SARA’
Sarà che adesso siete molto più emancipate di una volta,
sarà che il mondo è cambiato,
sarà che anche voi ora ci avete le palle.
Sarà.
…ma codesta popò di fava, io boh?
VORREI
Vorrei andare là
oltre le montagne lontane
oltre quell’orizzonte
azzurro
perché è là
che ho perso
la Mastercard.
TARDI
Cadrà altra neve
da questo cielo vuoto
sopra le colline assopite.
Silenziosa come un’ombra
imbiancherà gli alberi
dai rami spogli
come in un antico rituale
che odora di morte.
L’ala del tempo batte veloce,
ormai è tardi;
arriverà l’inverno
a ricordarci che dovevamo
far accomodare la caldaia.
SE MI DOMANDASSERO
Se mi domandassero quale è
la cosa per cui vale la pena
vivere cosa dovrei rispondere?
Io, che non ho niente se non
l’aria che respiro! Io, che
ogni giorno vedo morire un
amico o un parente, di fame,
di malattia, di povertà!
Io, che non sono padrone neppure
di me stesso! Io, che qui in
Senegal, ogni giorno combatto
per un pugno di mosche con
dentro qualche chicco di riso!
Io, cosa dovrei rispondere se non
“…per la Parigi-Dakar!”
STIVALI
Se c’è una cosa che odio è sporcare
gli stivali.
John lo sapeva. Assieme avevamo
combattuto le battaglie più epiche,
tra le foreste della jungla cambogiana
o sugli altipiani dell’Asia centrale.
Ricordo che per ben tre volte lui mi
salvò la vita mettendo a repentaglio
la sua, senza pensarci un attimo.
Accadde un giorno che ebbi la possibilità
di ricambiargli l’immenso favore.
Camminavamo nella boscaglia attenti a
non saltare sopra alle mine antiuomo
che gli Kmer avevano sapientemente
disposto in quell’ area. Improvvisamente
lui si ritrovò sopra uno strato di sabbie
mobili e iniziò inesorabilmente ad
affondare. Avrei potuto salvarlo se mi
fossi avvicinato per tirargli una corda.
Se c’è una cosa che odio è sporcare
gli stivali.